Area tematica 2016 - Euromineralexpo Bologna

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Edizione 2016

MINERALI DI ALPI E PREALPI LOMBARDE – seconda parte
Continua la rassegna dedicata ai minerali delle Alpi Italiane; in questa edizione si conclude la Lombardia che, vista la grande ricchezza mineralogica, nella scorsa edizione era stata trattata solo in parte con Valmalenco, alta provincia di Sondrio e Valcamonica (con gli eccellenti e recenti campioni di epidoto). Nel 2016 la rassegna prenderà in considerazione la restante provincia di Sondrio, con Val Masino, Chiavennasco e Val Codera (famose per le splendide acquemarine e granati delle sue pegmatiti) oltre alle provincie di Lecco, Varese (Cuasso al Monte), Bergamo (le miniere di piombo e zinco della Val Brembana, le splendide fluoriti di Zogno) e Brescia, dove si completerà l’anticipazione data nel 2015 sulla Val Camonica con le località classiche intorno all’Adamello (tormaline della Valle Adamè, Braone, ecc..). Questo solo per citare le località più significative. La Lombardia vanta molti ricercatori e collezionisti, attivissimi sul territorio; grazie al loro appassionato lavoro, questa regione si è arricchita dal punto di vista mineralogico con numerosi ritrovamenti, alcuni dei quali recentissimi. Questo ed altro a EUROMINERALEXPO 2016: una selezione di straordinari campioni provenienti da Musei e collezioni private che illustrano il meglio di quanto hanno dato Alpi e Prealpi di Lombardia.

19° MINA – Eugenio Falco
L’ingegnere  milanese Eugenio Falco (1919-2012), dopo un’esperienza di studio statunitense visse a Parigi dal dopoguerra fino ai giorni nostri per oltre 60 anni, dirigendo una importante società specializzata in apparecchiature elettroniche. Per ricordare la sua figura di collezionista, attivo negli ultimi decenni del ‘900, un’ ampia selezione di campioni mineralogici acquisiti dagli anni ’80 del secolo scorso in poi per la sua collezione (donata nel 2011, al suo rientro in Italia, al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino), sarà esposta in occasione della 19° Edizione di MINA, durante il 45° EUROMINERALEXPO di Torino, dal 30 settembre al 2 ottobre 2016.

LA GREENLAW MINE E I SUOI SPLENDIDI CRISTALLI DI FLUORITE
La Greenlaw Mine e i suoi splendidi cristalli di fluorite. Questa miniera si trova in Inghilterra, nel Weardale, una zona ben nota ai collezionisti di minerali per gli splendidi cristali di fluorite estratti soprattutto nei periodi di maggior attività mineraria. Ora che le miniere della zona sono inattive, la possibilità di reperire campioni all’altezze di quelli estratti in passato è un sogno per la maggior parte dei collezionisti. La Greenlaw Mine è però un’eccezione; grazie al lavoro di un equipe di appassionati, la miniera è stata riaperta allo scopo di estrarre campioni mineralogici per collezionismo e di un recupero archeominerario della struttura. Questo ha consentito in tempi recentissimi il recupero di esemplari cristallizzati di fluorite di assoluto rilievo, dimostrando che, anche in campo collezionistico, alla base di un successo, oltre a qualche piccolo sogno c’è spesso un progetto valido.

MINERALI DELLE ALPI E PREALPI LOMBARDE
Le Alpi italiane hanno regalato tesori di inestimabile bellezza a importanti collezioni pubbliche e private, oltre ad offrire alla mineralogia un gran numero di specie tuttora esclusive del territorio e di grande interesse scientifico.
Euromineralexpo continua la panoramica sulla mineralogia alpina iniziata nel 2014 illustrando alcune peculiarità di Piemonte e valla d’Aosta.
Il 2015 è stato dedicato alle Alpi e prealpi lombarde trattando solo in parte la Valmalenco, alta provincia di Sondrio e Valcamonica. Quest’anno la rassegna prenderà in considerazione la restante provincia di Sondrio, con Val Masino, Chiavennasco e Val Codera (famose per le splendide acquemarine e granati delle sue pegmatiti) oltre alle provincie di Lecco, Varese (Cuasso al Monte), Bergamo (le miniere di piombo e zinco della Val Brembana, le splendide fluoriti di Zogno) e Brescia, dove si completerà l’anticipazione data nel 2015 sulla Val Camonica con le località classiche intorno all’Adamello (tormaline della Valle Adamè, Braone, ecc..). tesori mineralogici delle Alpi lombarde, spaziando dalla Valmalenco, famosa per i demantoidi, per arrivare alle miniere della Val Brembana, fino alla Val Camonica con l’Adamello in grande risalto… e molto altro ancora.

I FOSSILI DELLE ARGILLE ASTIGIANE
Anche quest’anno l’Ente Aree Protette Astigiane in occasione della 44° edizione della mostra mercato Euromineralexpo, continua con l’esposizione di alcune recenti acquisizioni del Museo Paleontologico dell’Astigiano. Queste sono costituite da esemplari di molluschi fossili molto particolari e porzioni di tronchi fossili mineralizzati, tutti provenienti da giacimenti affioranti lungo il corso del Fiume Tanaro, in prossimità della città di Asti.
Una carrellata dei più importanti e rari fossili di questi sedimenti astigiani provenienti dalle argille plioceniche risalenti a 5 milioni di anni fa circa comprende
i coralli piritizzati, i bizzarri molluschi gasteropodi del genere Xenophora con specie rarissime e dalla conservazione eccezionale, caratteristici per agglomerare sul bordo del guscio altre conchiglie e il più grande gasteropode fossile del Pliocene italiano la Charonia lampas.
Novità interessante sono alcuni esemplari di Vermetidi, cioè gasteropodi con la conchiglia tubolare a crescita irregolare che in questo caso hanno raggiunto dimensioni ragguardevoli e non comuni, inoltre queste strutture rigide, sul fondo dell’antico mare, formavano una base d’ancoraggio per diversi organismi, infatti nei campioni esposti si possono osservare dei Balanidi (Artropodi Cirripedi) che si sono attaccati ai Vermetidi e caso del tutto eccezionale un Echinoide (riccio di mare irregolare), che conserva ancora il guscio, ha trovato la sua tana proprio in mezzo a queste conchiglie.
Eccezionali sono le tre specie diverse di ossi di seppia con conservazione ottimale, in parte piritizzati. Questi fossili sono vere e proprie rarità sia per la casualità dei ritrovamenti, sia per la difficoltà della conservazione della struttura dell’osso di seppia.
Le seppie sono cefalopodi, classe che comprende anche i polpi, i calamari, i nautili e gruppi ormai estinti come le ammoniti e le belemniti. Le seppie hanno una particolare conchiglia interna, il cosiddetto “osso di seppia”, che si presenta porosa e leggera, concamerata in setti molto fitti. Questa particolare struttura ha un significato funzionale preciso, permette al gas azotato ivi contenuto di passare tranquillamente attraverso le porosità favorendo il galleggiamento dell’animale, tramite opportune regolazioni di pressione.
Si può facilmente comprendere la difficoltà della fossilizzazione di strutture così delicate e fragili come gli ossi di seppia. Infatti, per conservarsi questi resti dovevano trovarsi in condizioni particolari, cioè in ambienti sedimentari profondi, molto tranquilli, con bassa ossigenazione del fondo e con tassi di sedimentazione abbastanza alti, in modo da essere sepolti velocemente da depositi che li isolassero dalle acque permeanti. Queste condizioni sono proprio quelle testimoniate dalle argille del Fiume Tanaro.
Infine, una sezione è dedicata ai ritrovamenti di legni fossili che con varie tipologie e conservazione rendono questi reperti tipici di questa località. Tra questi, oltre a porzioni di tronchi più o meno “lavorati” dall’azione  protratta nel tempo delle acque del fiume che ne ha modellato le forme, spicca un campione conservato per silicizzazione con formazioni di calcedonio azzurro.
Questo a conferma che questo tratto del fiume si rivela sempre più un importante giacimento fossilifero

BOLCA E I SUOI FOSSILI
Per il secondo anno consecutivo ad Euromineralexpo la famiglia Cerato, proprietaria della cava e del Museo di Bolca, esporrà una rassegna dei migliori reperti fossili presenti nella sua ricca collezione, portando nuovi reperti fossili mai esposti al di fuori del loro museo ed esposti nello spazio “balconata” assieme a tutte le altre mostre tematiche.
La bellezza e l'importanza di questi campioni è riconosciuta a livello mondiale per la varietà, la rarità e la perfetta conservazione degli esemplari.
L' impegno della famiglia Cerato e in particolare di Massimo Cerato è quello di esibire ad una platea più vasta possibile, meraviglie del mondo fossile italiano, conosciuto ai professionisti del settore ma non altrettanto ai visitatori. il nostro impegno, come sempre, nel coniugare cultura e spettacolo nel campo mineralogico-paleontologico, sarà di allestire una degna presentazione per questo evento paleontologico importantissimo.
A coronamento della tematica, sarà attrezzata un'area dove Massimo Cerato porterà piccole lastre di pietra della Pesciara e i bambini che si vorranno cimentare in questa affascinante ricerca con un martelletto potranno cercare piccoli resti fossili della laguna pietrificata di Bolca risalenti a 50 milioni di anni fa e provare l'emozione di diventare per un giorno piccoli paleontologi.



I FALSI NELLA MINERALOGIA E PALEONTOLOGIA
Anche il mondo del collezionismo mineralogico e paleontologico non è esente dalle manipolazioni e specialmente i falsi. Tutti i fossili per essere apprezzati vengono lavorati per evidenziare il reperto che è stato inglobato dalla roccia per milioni di anni e che ha garantito la sua conservazione fino ai giorni nostri e questa è una prassi necessaria ed accettata. Sui reperti più importanti (dinosauri) vengono effettuati dei calchi in vetroresina o materiali simili che sono identici agli originali e che consentono il trasporto e le esposizioni in mostre itineranti, cosa che non sarebbe possibile vista la delicatezza e peso del reperto originale.
Negli ultimi anni si sta verificando un proliferare di campioni di fossili, specialmente marocchini, che non hanno nulla a che vedere con calchi di originali e sono solo opere di ingegno umano scolpite nella roccia o stampate con resine epossidiche miscelate con polvere di roccia.
All’interno di apposite vetrine saranno esposti gli originali e le “opere dell’ingegno umano” presentate come veri fossili.
Anche nel campo della mineralogia ci sono delle artefazioni tipo la colorazione dei minerali, la realizzazione di campioni tramite sintesi o sedimentazione di sali minerali in soluzioni sature.
Possono venire proposti materiali plastici o vetrosi per minerali di alto valore oppure minerali di poco prezzo per minerali  molto più pregiati e quindi anche per il campo mineralogico sarà esposta una rassegna di questi campioni.




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