Area tematica 2014 - Euromineralexpo Bologna

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Edizione 2014

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ALFONSO COSSA E LE SUE SEZIONI SOTTILI DI ROCCIA
MINA, l’apprezzata esposizione tematica che negli anni ha affrontato vari aspetti della mineralogia, si occuperà nel’edizione del 2014 di Alfonso Cossa (Milano 1833 – Torino 1902), chimico, petrografo e mineralogista italiano.
Direttore nel 1866 dell’Istituto Tecnico di Udine, nel 1872 fonda la Scuola Superiore di Agricoltura di Portici, presso Napoli.
Nel 1873 direttore della Stazione Agraria di Torino e insegnante di chimica agraria al Regio Museo Industriale.
Dal 1877 al 1881 docente di chimica inorganica presso l’Università di Torino e successivamente di chimica della Scuola di Applicazione per gli Ingegneri di Torino.
La sua vastissima opera scientifica comprende chimica, mineralogia, petrografia e medicina. A lui è dedicata la cossaite, una rara specie mineralogica rinvenuta nel 2009 a Vulcano.
Il Cossa è soprattutto noto per la realizzazione di molte centinaia di sezioni sottili di roccia di grande formato, preparate per un’analisi macroscopica della struttura delle diverse rocce raccolte in occasione della stesura della Carta Geologica d’Italia.
Recentemente ritrovate, fanno ora parte delle collezioni Geo Mineralogiche del Politecnico di Torino, conservate presso il Dipartimento dell’Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino.
Per ricordare la figura di Alfonso Cossa , uomo di scienza di grande personalità e cultura, una significativa selezione delle stesse verrà presentata in occasione della 17 edizione di MINA durante il 43° Euromineralexpo.

I DEPOSITI ALLUVIONALI DI ORO NEI FIUMI E TORRENTI DEL PIEMONTE
Esposizioni di oro nativo alle mostre mineralogiche non sono di certo una novità e hanno dato lustro a molte manifestazioni con mostre tematiche di notevole impatto visivo.
Queste esposizioni si sono sempre concentrate sui giacimenti primari con l’esposizione di campioni favolosi e molto appariscenti.
L’oro dei giacimenti secondari, eccetto rari casi è molto meno appariscente e con questa esposizione si vuole mostrare la ricerca dell’oro sui fiumi piemontesi che sono molto ricchi di questo prezioso elemento.
L’obiettivo che si intende proporre, mostra come oggetto principale le campionature d’oro, ma in un contesto moderno e attuale che dovrebbe suscitare nuovo interesse, rivolto al pubblico e al collezionismo.
Nessuna attrezzatura antica verrà esposta e quasi si esclude la descrizione dei metodi di lavoro tradizionali, piuttosto si promuove l’aspetto naturalistico suggerendo itinerari nei quali l’unico filo conduttore è la possibilità di rinvenire il metallo prezioso. Allora si possono presentare le peculiarità morfologiche dei corsi d’acqua, con reperti di varia natura. Da quei “sassi” che esaminati più attentamente si rivelano pietre preziose, ad alcune evidenze paleontologiche, dai ferri vecchi arrugginiti che svelano antiche storie, all’abbondanza di frammenti di piombo che mostrano, purtroppo, anche tracce di un inquinamento più esteso di quanto si può immaginare.
Il territorio piemontese può essere diviso in quattro settori principali di evidenze a oro alluvionale, secondo bacini idrici ben delimitabili, grazie alle sue caratteristiche morfologiche e altrettanti distretti dove sono conosciuti i giacimenti primari. Il Canavese, il Biellese, Il Verbano-Cusio-Ossola e l’Alessandrino. Gli allestimenti, prenderanno in considerazione solo alcuni tra i corsi d’acqua più conosciuti e altri che verranno presentati per la prima volta, in quanto nella vasta bibliografia esistente non sono mai stati citati.
I corsi d’acqua interessati all’esposizione saranno:
- il torrente Orco;
- i torrenti canavesani (Soana, Malesina, Chiusella, Boriana, fiume Dora Baltea);
- i torrenti biellesi (Elvo, Cervo, Viona);
- il fiume Ticino;
- i torrenti a nord del Ticino (Segnara, Rancina, rio Creves);
- i torrenti dell’alessandrino (Orba, Stura, Piota, Gorzente, rio Secco);

FLUORITI GIGANTI DI ZOGNO
Nella cava del Camissinone nel comune di Zogno (BG) all’epoca dell’estrazione mineraria vennero scoperte magnifiche cristallizzazioni di fluorite che però, purtroppo, vennero quasi tutte distrutte nelle tramogge, ben poco fu quindi preservato.
Dopo l’abbandono delle attività industriali i collezionisti di minerali, lavorando nelle “code” rimaste dei filoni, riuscirono ancora a trovare alcune cavità cristallizzate.
Autori di un bel ritrovamento sono tre trentini di Viarago: Federico Morelli, Ugo Zampedri e Sandro Zampedri.
I campioni di fluorite sono di colore viola intenso e di grandi dimensioni.
Un pezzo interessante lo hanno donato al Museo di Storia Naturale di Milano.
Bellissimi ed enormi esemplari di Fluorite di Zogno saranno in esposizione al 43° Euromineralexpo.

L’ENIGMA QUARZO
Il quarzo è un vero enigma. Per risolverlo bisogna imparare la sua anatomia guardandolo secondo diversi punti di vista. Solo così si possono trovare le differenze tra due campioni e cercare una classificazione. Può essere singolo o in compagnia.

SINGOLO
Prima osservazione: trovare le sue forme.
Ne sono state descritte ben 535 ma le più importanti sono solo 5. Il PRISMA che costituisce il corpo, i due ROMBOEDRI che danno la testa e il TRAPEZOEDRO e la BIPIRAMIDE TRIGONALE che occupano lo spazio dell’ascella.
Seconda osservazione: esaminare la superficie, la pelle.
Possiamo trovare STRIATURE, SUTURE, FACCE VICINALI, FOSSETTE DI CORROSIONE, CORROSIONI e LUCIDO-OPACO, ACCRESCIMENTI DI SECONDA GENERAZIONE. Terza osservazione: l’abito.
Dicono che il quarzo ha più abiti di Armani. I più noti sono: DELFINATO, MUZO, EQUANT, CIPO’, MATA, TICINESE, CONCHIGLIA, CITTADELLA, BABILONIA. Quarta osservazione: deformazioni.
LA FRATTURA, che può essere composta, scomposta, fessurata. Esiti di un TRAUMA, da taglio, da piegamento. Da ricordare il quarzo con restringimento centrale, a clava, lo sfalloide e le ricristallizzazioni.

IN COMPAGNIA

Il nostro reperto ha diversi cristalli che possono essere:
- NON ORDINATI;
- ORDINATI PER CASO;
- ORDINATI PER LEGGI.
I NON ORDINATI sono gli AGGREGATI.
Tra gli ORDINATI PER CASO troviamo lo SCETTRO, il TRAMOGGIA, il CAPPUCCIO, il FADEN, l’ELICOIDALE, i DIVERGENTI, i FIGURATI, le CRESCITE PARTICOLARI, gli INCORPORATI.
Tra gli ORDINATI PER LEGGI troviamo il GEMINATO del DELFINATO, GIAPPONE, BRASILE.
Facendo una virtuale autopsia del cristallo possiamo trovare un FANTASMA o delle inclusioni di altri minerali, di ACQUA od altro ancora.
Il cristallo di quarzo può essere trasparente o di vari colori.
L’enigma quarzo per ogni capitolo di osservazione presenta diversi sottocapitoli che spesso sono in conflitto tra loro.
Per finire quello che dovrebbe essere detto all’inizio. In base alla struttura ci sono due tipi di quarzo : FRIEDLAENDER o a macromosaico e BAMBAUER o lamellare.
La prima è dovuta a una crescita di piccoli blocchi che si sono assemblati come un mosaico. La seconda è dovuta a una crescita di tante lamelle in modo concentrico come le tuniche di una cipolla.

LE ANTICHE LAMPADE DA MINIERA
Da sempre l’uomo si avventura nel sottosuolo per coltivare minerali e combustibili fossili, da sempre la LAMPADA DA MINIERA gli è compagna inseparabile: per meglio organizzare il suo lavoro certamente, ma anche e soprattutto per attingere la sicurezza ed il coraggio per affrontare l’oscurità di un mondo ignoto e pieno di insidie. Le LAMPADE DA MINIERA appartengono alla cultura mineraria di ogni tempo e paese. Le lampade che verranno esposte rappresentano l'evoluzione di questo mezzo di illuminazione e documentano i differenti aspetti e gli sviluppi di questa cultura.
Questa interessantissima mostra è organizzata dal Museo della Miniera di Traversella con la collaborazione del Gruppo Mineralogico Valchiusella.

I PARCHI PALEONTOLOGICI ASTIGIANI
L’Ente Parchi Astigiani gestisce le aree naturali protette della provincia di Asti in cui l’aspetto peculiare è la notevole presenza di fossili di organismi marini e per valorizzare questi reperti sta realizzando il Museo Paleontologico dell’Astigiano.
Nello spazio espositivo dedicato nella manifestazione Euromineralexpo, attraverso una serie di pannelli descrittivi verrà spiegato il mondo dei fossili e la realtà paleontologica del Piemonte centrale. Sarà esposta inoltre la ricostruzione della mandibola del gigantesco squalo fossile Megalodonte, che dominò i mari di quasi tutto il mondo intorno ai 20 milioni di anni fa, insieme a numerose conchiglie fossili risalenti a circa 3 milioni di anni fa, estratte dalle aree astigiane.

AMMONITI
Nell’immaginario collettivo quando si parla di fossili si pensa subito agli AMMONITI. È infatti forse il fossile maggiormente conosciuto, possiede la tipica conchiglia a forma di spirale. Queste creature vissero in mare fra 415-65 milioni di anni fa, quando si estinsero insieme ai dinosauri.
Appartengono al gruppo dei Molluschi- Cefalopodi, nel quale oggi sono inclusi animali come i polpi, i calamari, le seppie e i Nautilus. Il nome "Ammonite" ha origine da un dio-ariete greco chiamato Amon.
La mostra tematica "EVOLUZIONE DEGLI AMMONITI"vuole dare una visione d’insieme di un gruppo di molluschi fossili tra i più importanti, studiati e collezionati al mondo. Gli Ammoniti erano dei molluschi che hanno popolato i mari ed oceani fra il Paleozoico e il Mesozoico, e si sono estinti con la grande crisi ambientale che ha provocato l’estinzione di massa alla fine del Cretaceo, la quale ha portato anche alla scomparsa dei Dinosauri. Questa estinzione portò alla definitiva scomparsa del 76% delle specie animali e vegetali del cretaceo tra cui i dinosauri. Oltre ai dinosauri scomparvero ittiosauri, pliosauri e tutti i rettili marini tranne i coccodrilli e le tartarughe. I gusci degli ammoniti erano e di estrema complessità e forma. Questo fattore ha dato l’input anche ai collezionisti attratti da tutta questa enorme variabilità di forme non solo per la sete di conoscenza ma anche per l’esteticità di molte forme. I gusci infatti potevano misurare da pochi millimetri a 2,6 metri di diametro. Si sono estinti insieme ai Dinosauri, che hanno condiviso con tali giganteschi animali un lungo periodo della storia della Terra, per poi scomparire insieme a loro misteriosamente 65 milioni di anni fa presumibilmente per l'impatto di un meteorite o per un cambio climatico dovuto a vari fattori. Nella mostra tematica sarà possibile visionare diversi cefalopodi provenienti da tutto il mondo, per citare alcuni paesi: Indonesia - Timor. Nigeria, Regno Unito, Russia, Germania, Marocco, Madagascar, Giappone, Cina, Grecia, Australia, Perù, Stati Uniti e Francia.

IL GIOIELLO D’ARTISTA
Uno spazio espositivo molto particolare all’interno della Manifestazione, ospiterà il Gruppo di Artisti Orafi e Artigiani oramai noti come “LA COMPAGNIA DEL GIOIELLO”.
Per la Prima volta a EuroMineralExpo, Sarah Sudcowsky, Giorgio Borghi, Giovanna Bellini e Marilisa Parodi, presenteranno Opere che accomuneranno il Mondo della Mineralogia con quello dei Preziosi.
Prerogativa di questa innovativa Compagnia di Artisti è, difatti, la creazione di Gioielli in pezzi Unici interamente lavorati a mano, ma non solo: a spiccare nelle Creazioni, sviluppate di volta in volta su Tematiche diverse ed originali, non soltanto le consuete gemme tagliate, quanto più veri e propri Minerali, mostrano la bellezza e l’unicità di ogni pietra nel suo abito cristallino intatto ed originale.
Ad EUROMINERALEXPO 2014, la COMPAGNIA DEL GIOIELLO presenzierà con la Mostra Tematica “ LE QUATTRO STAGIONI”, dove prenderanno vita, forma e colore, Gioielli che narreranno del perenne Ciclo della Natura, la quale nell’arco di ogni Anno Solare attraversa questi quattro Periodi che ne tracciano ogni volta la Nascita, lo Sviluppo e la Morte, in un’espansione volta all’infinito e trasformandosi in incessante Evoluzione.
Primavera, Estate, Autunno ed Inverno verranno originalmente re-interpretati dai 4 Artisti, che sceglieranno i Cristalli e le Gemme più ispiranti per ogni Stagione, incastonandole tra lamine di metallo battuto e arricciato, fusioni di argento brunito e gocce d’oro, paste in fibra naturale scolpita, modellata e dipinta a mano, corde e fibre intessute e annodate per fantasiosi e complessi lavori di Macramè.

Bologna Mineral Service srl, via Nasica 69 -40055 Castenaso (Bo) Italy
P.IVA 02123651206
Capitale i.v. 29.994,00 € - Tel: +393345409922
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